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Riunisce i lavoratori agroalimentari e del turismo di tutto il mondo


Condotta illegale di filiale Unilever in India suscita agitazione sindacale internazionale presso l�OCSE

Inserito nel sito UITA il 06-Oct-2006



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La multinazionale anglo-olandese Unilever non ha un nome familiare, eppure i suoi 400 marchi ne fanno la terza societ� alimentare mondiale (dopo Nestl� e Kraft), il leader del mercato mondiale dei detersivi ed il numero tre per i saponi ed i prodotti d�igiene personale. Unilever ha operazioni in India dal 1931, dove la sua filiale Hindustan Lever Ltd (HLL, parlando come 'Citizen Lever' sul sito web della societ�) vanta il suo impegno per i massimi standard di comportamento aziendale verso i dipendenti, i consumatori, le societ� ed il mondo in cui viviamo.


I lavoratori della fabbrica Unilever di Mumbai (Bombay) conoscono l�azienda meglio sotto le vesti di violatore cronico della legge indiana. La HLL � stata riconosciuta colpevole di pratiche industriali ingiuste da vari anni e da ogni tribunale nel sistema giudiziario indiano, inclusa la Corte suprema del paese. Non solo la feroce determinazione dell�azienda di distruggere il sindacato che rappresenta i lavoratori di Bombay (il Sindacato dei dipendenti della Hindustan Lever) ha portato a ripetute sanzioni da parte dei tribunali, ma ordinanze per inosservanza di decisioni di giustizia che le ingiungevano di modificare le sue pratiche industriali illegali hanno portato ad un atto d�accusa penale in marzo di quest�anno contro il suo Vice-presidente ed altri alti dirigenti, tutti attualmente in libert� su cauzione.



Giornata internazionale della donna 2006 � lavoratori sindacalizzati e membri delle famiglie manifestano per azioni in giustizia contro dirigenti della Hindustan Lever, di cui 4 sono attualmente liberi su cauzione dopo essere stati accusati di violazioni sistematiche della legislazione indiana in materia di lavoro.


Tutto ci� per� non ferma �Citizen Lever�. L�anno scorso, secondo uno scenario degno di una produzione commerciale alla Bollywood, l�azienda organizz� una vendita destinata a chiudere la fabbrica, trasferire la produzione a stati indiani con fiscalit� pi� favorevole ed eliminare il sindacato una volta per tutte, dileguandosi e quindi cancellando tutti i suoi obblighi di datore di lavoro.


Il 17 luglio 2005, la HLL trasfer� la propriet� della fabbrica di Bombay ad una societ� chiamata Bon Limited che era rappresentata, al momento della trattativa, da due dipendenti fissi della Hindustan Lever, responsabili nei confronti di K. Sharma della HLL, che rappresentava la Hindustan Lever nella vendita.


La vendita della fabbrica di Bombay della HLL fu finanziata da un prestito di USD2,17 milioni che la Hindustan Lever forn� alla Bon Limited. Il prezzo d�acquisto era di 1,8 milioni. Al momento della vendita, la Bon Limited aveva un capitale sociale di soli USD 10'800.


La Bon Ltd non ha mai avuto i fondi necessari per far funzionare la fabbrica e mantenere l�occupazione dei 900 membri del sindacato. Il 26 luglio 2006, l�Amministratore delegato della Bon Limited ha inviato una lettera a tutti i dipendenti informandoli 'dell�arresto delle attivit� produttive alla fabbrica di Bombay con effetto immediato.' In comunicazioni successive, i dipendenti hanno ricevuto un�offerta di pensionamento �volontario� da prendere o lasciare entro il 9 agosto.


C�� per� una grave anomalia nel progetto di Unilever: la Bon Limited non poteva chiudere una fabbrica e licenziare tutto l�organico perch� la fabbrica non era sua. In effetti, la vendita era oggetto di esame nei tribunali, in quanto il procedimento era stato contestato. Dato che la vendita non era legalmente ancora completata, secondo la legge indiana il progetto di chiusura era illegale.


La vendita fraudolenta di un impianto produttivo, finanziata interamente dalla Hindustan Lever Ltd, ad una societ� che chiaramente mancava del capitale minimo necessario per portare avanti le operazioni, oltre alle procedure di licenziamento e chiusura illegali, non sono solo gravi violazioni della legge indiana. Sono anche gravi violazioni delle Guidelines dell�OCSE per le multinazionali, che stipulano che le filiali straniere debbano rispettare la legislazione nazionale dovunque operano.


Di conseguenza, 'Citizen Lever' si trova sul banco degli accusati all�OCSE. L�UITA, a nome del sindacato dei dipendenti della Hindustan Lever, ha accusato la societ� madre di gravi violazioni delle Guidelines dell�OCSE in India in memorie presentate ai Punti di contatto nazionali nei Paesi Bassi e nel Regno Unito (i due paesi membri dell�OCSE che sono sedi sociali della Unilever). L�iniziativa vuole costringere �Citizen Lever� a rispettare le leggi nazionali e le norme internazionali, accettando le trattative che ha costantemente rifiutato attraverso una serie di violazioni che durano da quasi vent�anni.


Il testo della memoria presentata all�OCSE �
Disponibile sul sito web dell�UITA in formato pdf cliccando qui
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