Published: 11/02/2010
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Il 22 dicembre 2009 si sono rotte le trattative per il rinnovo del accordo aziendale integrativo presso il piu’ grande stabilimento di macellazione di JBS Inalca a Castelvetro (Modena). Il 14 gennaio 2010, la maggioranza dei lavoratori JBS Inalca rappresentata dagli affiliati UITA italiani FLAI-CGIL e UILA-UIL, ha votato per un pacchetto di 16 ore di sciopero che inizierà nelle prossime settimane.

Lo sciopero é stato indetto per protestare contro la mancata volontà dell’impresa di giungere a un accordo ragionevole nonché alla natura scadente delle loro proposte. L’accordo integrativo di JBS Inalca Castelvetro è scaduto il 31 dicembre 2008, e dopo ben 7 riunioni negoziali i sindacati hanno respinto l’offerta dell’azienda. “La direzione non si é resa disponibile a riconoscere punti normativi e diritti individuali che sono pienamente accettati nella maggioranza delle imprese simili a JBS-Inalca” hanno dichiarato i sindacati. Accettare le posizioni avanzate dall’azienda “avrebbe riportato le relazioni sindacali indietro di dieci anni” hanno aggiunto.

FLAI e UILA denunciano anche la magra offerta per premi di produttività che fa dire ai sindacati che “JBS-Inalca ha sostanzialmente respinto il ruolo della contrattazione collettiva e gli accordi come strumento fondamentale per tutelare il potere d’acquisto dei lavoratori e per migliorare la loro partecipazione ai processi decisionali aziendali”.

Inalca possiede un’altro stabilimento di macellazione a Lodi e 2 stabilimenti di lavorazione a Gazzoldo degli Ippoliti (Mantova) e Valtellina. Le relazioni tra la direzione e i sindacati sono tese anche a causa dei livelli anomali e all’uso sitematico di subappalto di fasi chiave del processo produttivo. Agli stabilimenti di Castelvetro e Lodi la maggioranza dei lavoratori non é alle dirette dipendenze di JBS-Inalca ma é in subapppalto, e lavora a fianco di dipendenti regolari in condizioni precarie e scadenti tralaltro in violazione del CCNL del settore agroalimentare. La direzione JBS-Inalca ha per ora rifiutato di affrontare questa situazione che crea divisioni e un profondo senso d’ingiustizia nei luoghi di lavoro.

Nel 2007 il maggiore produttore mondiale di carne bovina la brasiliana JBS aveva acquistato il 50% delle operazioni di macellazione e lavorazione della sussidiaria Inalca di proprietà del leader italiano ed europeo Gruppo Cremonini. JBS mantiene un’opzione prioritria d’acquisto su Inalca.